Ricostruzione cucina nelle prigioni di Ankaful

Referente: Fr. Aggrey-Graham, parroco e cappellano della prigione

Dove

Elmina

Investimento

€ 16.000

Inizio

09/06/2016

Fine

14/11/2016

Avanzamento

Completato

Ricostruzione cucina nelle prigioni di Ankaful

Referente: Fr. Aggrey-Graham, parroco e cappellano della prigione

Dove

Elmina

Investimento

€ 16.000

Inizio

09/06/2016

Fine

14/11/2016

Avanzamento

Completato

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Numero progetto: 6550

Descrizione progetto

Ci scrive il direttore della prigione, attraverso il cappellano e P. Martino Corazzin, OFM. Conv.

La cucina principale della prigione ha ormai 50 anni. Serve ai prigionieri 3 pasti al giorno anche se la struttura è ormai fatiscente. Qui cucinano con la legna, ma l’attuale cucina non ha neanche un camino, cosicchè l’ambiente si riempie di fumo a scapito dei presenti. Inoltre, poiché i muri hanno molte crepe e buchi, vi accedono tranquillamente numerosissimi topi. Anche il tetto è pericolante. Purtroppo la prigione non ha fondi per affrontare questa emergenza ma potrà tuttavia contare sull’esperienza di alcuni detenuti per la nuova costruzione.

Scrive P. Martino: “Sono stato due volte nelle carceri di massima sicurezza con alcuni parrocchiani per portare loro il frutto di una settimana di formazione per i laici… Abbiamo portato sacchi di riso , olio, sapone… Come noi altre chiese. o altri gruppi… Ci chiedevano perfino che li aiutassimo a comperare una macchina per trasportare i carcerati… perche sono “abbandonati” o “lasciati soli” per l’impossibilita’ del governo di arrivare dappertutto..”.

 La presente richiesta riguarda pertanto la costruzione della cucina principale che sorgerà nel Campo Principale ma servirà per tutta la prigione e alcune riparazioni della vecchia cucina che servirà quindi da magazzino.

Aggiornamento progetto

14/11/2016
Progetto concluso!

I 2.800 detenuti potranno contare su una cucina degna di questo nome…

Grazie…

03/08/2016
Ci scrive P. Martino Corazzin, intermediario per questo progetto:
Le due stanze in costruzione sono una per magazzinare il “row material” come il granoturco, la casava,… cioe tutto quello ancora da cuocere; l’altra è dove impacchettano il cibo cotto o dove preparano le razioni per i carcerati. La cucina aperta è dove cucineranno..
Tutti vi ringraziano.
Un abbraccio e tanti saluti.
P. Martino
14/10/2016
Ecco le foto con conseguente spiegazione

Foto 1: cucina piastrellata; qui preparano le razioni del cibo cucinato

Foto 2: qui cucinano il cibo solido (banku, riso….) Ci metteranno i forni di argilla come nella foto 3 (cucina per le ministre… funziona molto bene)
Foto 4: vista della cucina (foto presa da un lato)
Foto 5: vista delle due cucine
 
 
14/11/2016
Progetto concluso!

I 2.800 detenuti potranno contare su una cucina degna di questo nome…

Grazie…

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